All'inizio sono a Promontogno. Là, chiedo una donna cosa sia "Scartazzini". Mi dice ch'è un mulino di grano. Cercando questo mulino trovo anche un piccolo negozio che si chiama "Scartazzini". Dopo incontro la signora Knechtli e il signor Picenoni. Mi portano dai genitori del signor Picenoni. Per me è un piacere conoscerli. Sono molto carini e aperti. Dopo aver parlato un po', i suoi mi portano a Bondo dove abitavano dopo la calamità naturale, la frana scesa il 23 agosto 2017. C'era una caduta massi e per questo hanno dovuto cambiare casa per alcuni mesi. Adesso abitano in un piccolo appartamento sopra questo negozio "Scartazzini". Da questa calamità Bondo è una "città fantasma" perché tutta la gente ha dovuto andare via. Il paese è zona di sbarramento perché c'è sempre il pericolo che succeda qualcosa. Per andarci si deve avere una carta verde. Sulla carta è scritto quante persone vanno a Bondo per controllare che tutte le persone ritornino. Per strada ci sono militari che scrivono il numero di targa. Secondo mamma Picenoni non poter ritornare a casa sua non è per niente facile. Il suo gatto è ancora lì. Anche il fatto di non sapere mai cosa può ancora succedere è brutto. Per questo non sanno quando possono tornare a casa. Secondo me è impressionante vedere i nastri segnaletici nei giardini e le autorimesse piene di macerie. Anche che Bondo sia come una città fantasma è insolito e un po' inquietante. Non si sente nulla. È silenziosissimo. Tutto sommato vedere questo villaggio oppure questo che resta è scioccante. Non posso immaginare di essere in questa situazione. Dev' essere molto difficile e triste. Spero che non succederà nulla di più e che la situazione migliori al più presto.